La disabilità è una condizione che impedisce lo svolgimento delle azioni di tutti i giorni. Questa condizione è definita dalla Legge 104 del 5 febbraio 1992, che considera disabili coloro “che presentano una menomazione fisica, psichica o sensoriale”, “che causa difficoltà nell’apprendimento, nelle relazioni o nell’inserimento lavorativo”. Chi si trova in una situazione di disabilità sperimenta quindi problemi derivanti da “svantaggio sociale o emarginazione”.
Si tratta di una condizione che può essere transitoria, permanente o reversibile. La persona con disabilità ha sempre bisogno di aiuto e sostegno con interventi specifici e agevolazioni che possano mitigare questa condizione e semplificare le attività quotidiane. L’intervento può essere di diversa natura e comprendere una serie di diritti che dipendono dalla percentuale di disabilità riconosciuta.
In questo articolo esamineremo come calcolare le percentuali di disabilità e quali sono precisamente queste percentuali. Comprendere come funziona il calcolo delle percentuali di disabilità è essenziale per stabilire quali diritti e benefici si possono ottenere. Calcolare la percentuale di disabilità è essenziale anche in presenza di più patologie.
La complessità del tema della disabilità
Il tema della disabilità è tanto rilevante quanto complesso e sfaccettato, ed è fondamentale conoscere la percentuale di disabilità per scoprire a cosa si ha diritto. Ricordiamo che la disabilità è una situazione che compromette seriamente le capacità delle persone che ne sono colpite e può riguardare sia problemi fisici che cognitivi e psichiatrici.
Inoltre, le disabilità possono essere permanenti, temporanee o reversibili ma, in ogni caso, generano diverse difficoltà alle persone disabili che necessitano di un aiuto adeguato. Cerchiamo di capire come si calcola la percentuale di disabilità, dato che in base a questo valore dipendono gli interventi utili per assistere queste persone.
È evidente, infatti, che in base alla percentuale di disabilità ci sono di conseguenza degli interventi mirati, che hanno come scopo quello di aiutare chi si trova in condizioni di disabilità a superare le oggettive e importanti difficoltà che derivano da questa condizione. Pertanto, misurare la percentuale di disabilità è assolutamente essenziale.
Percentuali di disabilità e diritti connessi
Ogni percentuale di disabilità riconosciuta, superiore al 33%, porta a dei diritti. Vediamo quali sono i diritti connessi in base alle percentuali di disabilità. Dal 34% si ha diritto alla fornitura gratuita di protesi e ausili, dal 46% accesso all’iscrizione alla lista per il collocamento obbligatorio. Dal 51% i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, possono presentare domanda per un congedo straordinario retribuito per cure per trenta giorni.
Dal 67% possibilità di esenzione dal pagamento del ticket sanitario per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, di diagnostica strumentale e di laboratorio. Inoltre, previste agevolazioni per il trasporto pubblico locale e priorità nelle graduatorie per le case popolari. Dal 74% vi è il diritto all’assegno di 313,91 euro mensili se il reddito è inferiore a 5.391,88 euro per i disoccupati. All’età di 67 anni l’assegno diventa assegno sociale e si può richiedere l’Ape sociale.
Dal 75% è prevista per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, una maggiorazione dell’anzianità pari a due mesi per ogni anno, fino a massimo 60 mesi. Una percentuale di disabilità del 100% dà diritto alla pensione di inabilità, la quale viene erogata dall’INPS ed è di 313,91 euro mensili con un reddito inferiore a 17.050, 42 euro. Altra percentuale del 100% consente di ottenere il riconoscimento dell’impossibilità a deambulare o a compiere gesti quotidiani in maniera autonoma, il diritto all’indennità di accompagnamento di 527,10 euro senza limiti di reddito.
Calcolare la percentuale di disabilità
Vediamo adesso come si deve calcolare la percentuale di disabilità, in modo tale da capire, in base al risultato, a cosa si può avere diritto. Per prima cosa, occorre sottolineare che la percentuale di disabilità viene definita in base alla difficoltà di svolgere anche le più semplici azioni quotidiane.
Per il calcolo della percentuale di disabilità, occorre tenere in considerazione le tabelle ministeriali che riportano le varie patologie e le relative percentuali. Facciamo degli esempi pratici, in modo tale da capire meglio di che cosa stiamo parlando. Se un soggetto è asmatico allergico, le tabelle riportano un valore minimo del 20% e massimo del 30%.
Tutto ciò vuol dire che la Commissione medica, a seguito di una verifica, potrà riconoscere una percentuale di invalidità, che deve essere compresa tra i due valori di cui abbiamo parlato, ovvero minimo 20% e massimo 30%. Attenzione, però, non bisogna dimenticare che per accedere alle agevolazioni di base occorre avere una percentuale riconosciuta di disabilità superiore al 33%.
Conclusioni
Abbiamo visto come la percentuale di disabilità sia fondamentale per riconoscere i vari diritti. Il calcolo deve essere effettuato in base alle tabelle ministeriali e la visita medica da parte della Commissione è determinante. Infatti, bisogna rispettare determinati requisiti, altrimenti il rischio è che durante la visita venga riconosciuta una percentuale di disabilità inferiore a quella preventivata.
In questo articolo abbiamo parlato delle varie percentuali di disabilità e dei diritti ad esse connessi. Ricordiamo comunque che per essere riconosciuti disabili, la percentuale di disabilità deve essere superiore al 33%. In sostanza, quindi, i diritti vengono riconosciuti se la percentuale di disabilità è di almeno il 34%. Il tema della disabilità è importante, nel nostro Paese ci sono tante persone che soffrono di questa condizione ed è chiaro che bisogna fare di più per aiutarle, anche dal punto di vista economico.