1 gennaio 2020
C O M U N I C A T O
Plauso della Sezione LNDC di Messina per il cambio di rotta annunciato dal Sindaco in merito all’affidamento dei servizi di canile rifugio. L’Associazione continuerà comunque a tenere alta la guardia e salvaguardare il benessere degli animali che rischiano la deportazione.
Nella serata del 30 dicembre u.s., il Sindaco di Messina Cateno De Luca ha annunciato sulla propria pagina Facebook l’intenzione di revocare in autotutela il bando con cui si era provveduto ad affidare i servizi di canile rifugio e che era stato contestato duramente da diverse associazioni animaliste, LNDC in primis. Il bando infatti prevedeva come unico criterio il costo più basso mentre LNDC aveva ricordato all’amministrazione comunale la necessità di ricorrere al principio di economicità, come previsto dalla Circolare Ministeriale di attuazione della Legge Quadro 281/91, valutando il rapporto tra il prezzo e la qualità dei servizi offerti.
“Siamo ovviamente molto soddisfatti per questa decisione del Sindaco, che avevamo richiesto a gran voce”, afferma Aldo Alibrandi – Presidente della Sezione LNDC di Messina. “Restiamo comunque in guardia e seguiremo l’evoluzione della vicenda perché la tutela dei cani è la nostra priorità. Faremo quindi in modo di mantenere alta l’attenzione su questo caso affinché alle parole seguano i fatti, certi di una maggiore consapevolezza da parte dell’ amministrazione, che tenga realmente in considerazione il benessere degli animali. Chiaramente questa è solo una piccola vittoria, perché l’obiettivo principale è sempre quello di trovare una casa a tutti i nostri ospiti. Fintanto che questo non sarà possibile, però, vogliamo continuare a seguirli e accudirli al meglio come facciamo quotidianamente senza rischiare che vengano deportati come se fossero dei pacchi”.
“Voglio ringraziare tutti quelli che in questi giorni ci hanno sostenuto mostrandoci solidarietà e condividendo i nostri appelli e le nostre proteste, ricordando che la nostra lotta riguarda tutti i cani di Messina: quelli ospitati da noi nel Millemusi così come quelli del Don Blasco e tutti gli altri cani che rischiavano la deportazione da altri rifugi gestiti da altre associazioni. Tutti i cani hanno pari dignità e meritano le stesse garanzie di buon trattamento; colgo l’ occasione per augurare a tutti un buon 2020 con la speranza che sia il punto di partenza per una più sinergica comunicazione e collaborazione con le istituzioni nel tentativo di porre valide alternative atte ad arginare il dilagante fenomeno del randagismo”, conclude Alibrandi.