Gli errori da evitare con le diete low carb: ecco cosa dice l’esperto

Molto comuni e diffuse anche al di fuori di contesti specifici le diete low carb hanno portato una grande forma di trend che prosegue anche con la diffusione di regimi alimentari che attingono a piene mani da quella che è molto più di una moda, legata anche alla voglia di dimagrire che è indiscutibilmente molto attrattiva.

Come altri regimi alimentari piuttosto rigidi, anche le diete a basso apporto di carboidrati, per l’appunto low carb, dall’inglese, hanno parecchio diviso sia gli utilizzatori quanto gli esperti, ovvero i medici ed i nutrizionisti sviluppando una vera e propria forma di spaccatura all’interno delle medesime categorie professionali, tra chi incentiva e chi invece sconsiglia questa forma di dieta.

Naturalmente ogni dieta basata sull’apporto ridotto, anzi molto ridotto, in alcuni casi quasi assente di alcuni elementi principali della nutrizione non risulta essere adatto a tutti, anzi risulta essere appannaggio consigliabile ed esclusivo verso categorie specifiche. Per questo alcuni errori molto comuni sono da evitare quando si intraprende questo percorso

In principio: cosa sono i carboidrati e a cosa servono?

E’ bene far comprendere le basi assolute dei “protagonisti” di questo contesto, ovvero i carboidrati, detestati da alcune categorie, ma altresì fondamenatali per lo sviluppo ed il mantenimento di una buona condizione di salute. Sono anche detti glucidi e si configurano come degli elementi costituiti da particelle di carbonio ed acqua.

Esistono svariate versioni nei cibi di carboidrati, dagli amidi, al glucosio, passando per il fruttosio, lattosio e saccarosio ed anche le fibre solubili ovvero quelle disposte a sciogliersi in acqua fanno parte di questo particolare contesto. Hanno varie funzioni, nelle giuste quantità servono tutti, regolarizzando la digestione ma anche offrendo un apporto di energia considerevole per il corpo.

Fondamentali anche per la salute dentale, e per i livelli di insulina nel sistema sanguigno, ha un apporto quindi sia regolatore che nutriente. Vengono semplificati in semplici e complessi, i primi sono di facile assorbimento e sono considerati con connotazioni più positive rispetto ai secondi, spesso legati invece ad alimenti molto ingrasasnti per la salute.

Dieta low carb: come funziona

Diffuse sempre di più dalla seconda metà degli anni 90, le diete low carb presentano una forma molto ridotta di carboidrati rispetto a quasi tutti gli altri regimi alimentari (arrivando a superare anche il 50 % dell’ammontare giornaliero), e spostate da un contesto specifico professionale ed atletico. Questo per la capacità di ridurre il peso corporeo.

Il concetto che viene sbandierato è quello dei carboidrati che sono interpretati come nemici della salute e dell’organismo, e l’efficacia può tradursi in una perdita di peso perchè i carboidrati sviluppano una buona parte delle calorie che sono consumate giornalmente. Esistono varie diete low carb che mantengono il principio dei carboidrati non più presenti del 10 % del cibo quotidiano.

Questo porta l’organismo a bruciare altri elementi al posto dei carboidrati e cercare elementi di nutrizione da altri contesti ad esempio una dieta a basso contenuto di carboidrati molto diffusa è quella chetogenica che sfrutta la chetosi, portando il corpo a produrre forzatamente il glucosio che quindi manca con l’apporto di carboidrati mancante. Spesso viene considerata una scelta che fa mangiare di meno perchè il corpo tende ad abituarsi a fare ricorso a questi glucidi e quindi ha una sensazione di fame minore.

I rischi

Si tratta di una forma, anzi una serie di regimi alimentari che sono molto specifici per condizioni fisiche e di salute ad esempio in caso di diabete oppure per ritrovare un peso forma specifico, ma non è assolutamente adatto a periodi lunghi in quanto possono essere intrarpesi e palesati vari problemi per la salute, anche seri.

Eliminando anche progressivamente i carboidrati dalla dieta quasi interamente infatti si può sviluppare uno squilibrio tra le varie condizioni e ritmi degli organi, a partire da disfunzioni intestinali, maggiori carenze nutrizionali, aumento potenziale di valori di colesterolo alto, ed ancora più rilevante è una maggiore forma di rischio di problemi legati all’ambito cardiaco.

Diversi studi hanno anche potenzialmente confermato che una dieta low carb prolungata quindi non interlocutoria possa far sviluppare un ambito più frequente di tumori. Naturalmente è un contesto molto divisivo, che non trova ragione totale da nessun punto di vista, come evidenziato può risultare utile ma non oltre i 6 o i 12 mesi, in casi specifici e definiti.

Come perdere peso

I carboidrati infatti vanno nella stragrande maggioranza dei casi non considerati “colpevoli” ma indispensabili nelle giuste quantità, e come abbiamo anticipato bisogna comprendere quali sono quelli effettivamente più utili, presenti ad esempio nei legumi e nei cereali meno raffinati, rispetto a quelli invece presenti sotto forma di amido oppure nella pasta e nella pizza.

Tutti sono utili ma a seconda della nostra condizione di salute, conviene sempre scoprire le fonti “migliori” di carboidrati. Con l’aiuto del proprio medico e ancora più definitamente, anche il parere del nutrizionista può configurarsi come fondamentalmente indispensabile, evitando di fare tutto in maniera indipendente, condizione che può generare parecchi problemi.

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